domenica 31 gennaio 2016

Tre antisocial


Adoro i social network e capita che li usi anche più volte al giorno, magari quando ho un attimo di tempo. Ormai sono importantissimi: pensate alle campagne promozionali fatte su facebook,  che molti brand usano per acquisire clienti. Ma anche a tutte le volte che colti da una strabordante felicità, l' avete fatto sapere al mondo, tramite facebook. O l'emozione provata quando quella twitter-star, vi ha menzionato in uno dei suoi cinguettii.


credits: www.algoritma.it

Tuttavia il condividere, lo scrivere status o il dare un'occhiata ai post altrui, può riservare anche qualche sorpresa, non sempre positiva. Sul web abbondano gli articoli su come non usare i social, e sull'utente da evitare (vi consiglio di leggere cosa ha scritto Valeria di Gynepraio in merito).
Ho pensato perciò di parlarvi dei tre utenti che preferirei evitare su facebook, ma che mi ritrovo inevitabilmente  tra i piedi. Purtroppo. Li considero inesorabilmente antisocial


  • L'ermetico: se non capite nulla di quello che scrive, non fatevene un problema. Lui ragiona così: scrive per se stesso (su un social, mi pare una scelta azzeccata eh!), e gli altri devono comunque comprenderlo anche se non c'è una grande possibilità. Così un post sul sole che splende, diventa "una luce invadente in cucina", una lite con un'amico può trasformarsi in post  sul significato della vita. Di merda, di solito. 



  • L'arrabbiato unbrave: questa categoria la ritengo insopportabile. Sono quelli che non parlano con i diretti interessati, se hanno qualche screzio. No, loro scrivono post lunghissimi, spesso molto cattivi, pensando che quella determinata persona legga, e si renda conto della mancanza fatta nei loro confronti. Sarebbe tanto bello se l'arrabbiato poco coraggioso usasse anche apparecchi meno tecnologici del pc, come ad esempio il caro vecchio telefono, per parlare con un amico e chiarire la situazione.



  • Il premonitore: spesso mi capita di essere taggata con gli amici a qualche aperitivo o festa. L'appartenente a questa categoria, passa svariati minuti a controllare la timeline, per poi poter abbozzare discorsi con i propri contatti, precedendoli. Si iniziano così fruttuose conversazioni sul cocktail numero tre, su quanti bicchieri di prosecco ci si scola la domenica sera, anche se magari c'è tutto il pomeriggio da raccontare. Il premonitore sa già tutto e spesso questo spegne la voglia di andare al di là della semplice chiacchiera di circostanza.


E voi cari lettori, quale categoria trovate più fastidiosa? Sono curiosa di saperlo!

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