lunedì 11 gennaio 2016

Perchè già mi manca Bowie


Si è diffusa oggi la notizia della morte di David Bowie. Tristezza e speranza che fosse una bufala da parte mia, cordoglio da molti utenti sul web.

Come ogni morto famoso, il duca bianco susciterà varie reazioni e già mi aspetto, come suggerito da altri, sulla mia bacheca facebook, frasi tipiche e odiose.
"Ecco ora siete tutti fans"- Come no, tutti quanti eh.
Forse  non mi metterò a piangere, ma questo non significa che non sia molto triste e che, soprattutto non possa citarti testi di canzoni, date di live, e collaborazioni con altri artisti. Non lo farò, a meno che non mi venga esplicitamente chiesto, anche se esiste santa Wikipedia per questo. Insomma, il fatto che non citi giornalmente David Bowie, non significa che io non sia una fan . Quindi, basta con questa frase, grazie.

 "Non me ne frega niente"-è ancora peggio, forse. Come se dovesse per forza significare qualcosa la morte di un personaggio pubblico: certo non lo si conosce di persona, non fa parte della nostra famiglia di origine, ma questo non preclude il fatto che tu, non fan, possa anche provare un minimo di empatia nei miei confronti. E' successo con la morte di Amy Winehouse, e  succederà ancora, anche quando qualche altro artista passerà a miglior vita. Personalmente, se non sono fan di un cantante, e se questo non mi interessa, quando gli capita qualcosa di brutto, o passa a miglior vita, sto zitta. Fate come me, grazie.

Dopo queste  puntualizzazioni, vorrei parlarvi di David Bowie, o meglio di quello che rappresenta per me. Ricordo che già da bambina ne sentivo parlare, ma è stato solo durante l'adolescenza che sono diventata fan. All'epoca ascoltavo come ora, molto rock (internazionale e non).  Mi piaceva Ligabue, e adoravo i Litfiba. In quegli anni, non c'era il digitale terrestre e io non riuscivo a vedere Mtv: dove abitavo il segnale non arrivava. Le reti generaliste erano molto caute nel proporre musica live, poichè i dati di ascolto risultavano bassi.
Però a volte ci provavano, e così a Rai1, per un periodo, andò in onda "Taratatà", un programma che proponeva speciali con big della musica (soprattutto italiana). In uno appunto, Ligabue invitò come ospite per un duetto assieme, Piero Pelù. E cosa scelsero di cantare? "Rebel rebel". Per me avvenne la folgorazione, quella si presentò come la mia Damasco: da lì il mio interesse si spostò al glam rock, e soprattutto a David Bowie.

il duca bianco. credits: www.dailybest.it

Per l'imminente compleanno, chiesi un suo cd, così a caso: non avevo idea di quale, nello specifico, mi bastava che ci fosse "Rebel rebel". E così, arrivò comprensibilmente un greatest hits, che mi fece conoscere altre perle, tra cui ovviamente "Heroes", ma anche "Changes", tanto per dirne una.

Da allora ho acquistato altri cd, ho ascoltato diversi album di David Bowie, ma "Rebel rebel" resta la mia canzone del cuore. Il testo non è dei più romantici, ma rappresenta molto per me. Mi ricorda il periodo dell'adolescenza, quando mi tagliavo i capelli troppo corti, avevo pochissimi amici, zero fidanzati e non mi piaceva la scuola in cui mi stavo diplomando.
Ma avevo la musica, che mi tirava su, e quella canzone, mi mette da sempre allegria per il ritmo, perchè parla di band che suonano "forte". L'ho sempre vista anche come un inno al trasformismo di cui Bowie è stato pioniere, ed anche della tipica confusione che si ha in testa, da adolescenti. Parla di vestiti strappati, e di facce che "sono un casino", ma anche di qualcuno che scanzonatamente dice di amare un altro, o altra, per quello che è.


Quello che poi, me l'ha fatta amare definitivamente, è stato un fatto abbastanza privato, ma che voglio condividere con voi. Quando il mio fidanzato  ed io ci stavamo ancora conoscendo, ho scoperto che entrambi adoravamo ( e adoriamo) questa canzone. Non è da tutti. molte persone che conosco, non saprebbero canticchiarmela.
Così ho immaginato che prima di conoscere il mio ragazzo, molti anni prima, c'era questa ragazza veneta, con i capelli corti. Poi è cresciuta, ed ha smesso di pensare che i suoi capelli stessero male (forse perchè nel frattempo, sono cresciuti anche loro), ha iniziato ad ascoltare le band live. Ha viaggiato e conosciuto amici ed amiche. Ha preso la sua strada: non è andata all'università ma ha trovato lavoro.
In Lombardia intanto, un  liceale, con i capelli lunghi, cresceva e andava all'università. Era un bravo ragazzo: viaggiava anche lui, si laureava e , faceva le sue esperienze. . Ed un giorno è arrivato  a Vicenza, per lavoro, ed ha incontrato quella ragazza. Entrambi conoscevano e amavano "Rebel rebel".

Un fortuna insomma, che quella canzone ce l'avessimo già in comune. Ora capite perchè, mi spiace che David Bowie sia morto? Capite perchè non mi lascia indifferente? E lo comprenderanno quelli che "tanto a me non frega niente"? E coloro che "è morto uno che neanche conosci?"
Non lo so... "How could they know?"

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