giovedì 8 febbraio 2018

"Come capire se la tua idea funzione e ne vale un'impresa" di Alessia D'Epiro. La mia recensione


Nella mia vita ho sempre lavorato da dipendente, ma in alcuni momenti di euforia, ho affermato che non escludo neppure  di lavorare in proprio. Insomma, non sono come quelle persone che vedono l'impresa, solo come un groviglio di pensieri che ti tengono sveglia di notte, pochi guadagni, tante ore di lavoro e il Malox sopra il comodino.
Devo però ammettere che ho una conoscenza marginale di come si avvia un proprio business, e se mai avessi un'idea monetizzabile, o comunque volessi avviare una mia attuvità, credo che non saprei bene da dove cominciare. O meglio, non sapevo.

credits:www.canva.com


Alessia D'Epiro mi ha infatti inviato il suo e-book "Come capire se la tua idea funziona e ne vale un'impresa". L'ho letto velocemente, e ho aspettato a parlarne su questo post, solo per mancanza di tempo. Devo dire che il libro mi è piaciuto molto e ho imparato tantissime cose, sul business al femminile, che è il campo in cui Alessia, è una vera maestra zen.

L'autrice, Alessia D'Epiro. credits: Alessia D'Epiro

Oggi quindi, vorrei farvi una breve ed esaustiva recensione di questo e-book, acquistabile su amazon  che si rivolge proprio a noi donne.
Si tratta infatti di 73 pagine di consigli, esempi e soprattutto di alcuni test molto utili (domande che si trovano a fine capitolo, con relativa spiegazione). Dopo due paragrafi introduttivi, ci sono 6 punti da affrontare, e poi la degna conclusione. Non voglio spoilerare troppo, ma desidero comunque parlare delle due sezioni che mi sono piaciute di più.

credits: Alessia D'Epiro


Come i più fedeli lettori sapranno, sono una "risparmina" e spesso tenderei a comprare o scegliere un servizio che costa meno. Tuttavia, durante la lettura del capitolo numero 3 "Definire un prezzo", ho riflettuto sul fatto che non sempre scegliere il prodotto più economico è un bene, e che troppo spesso alcuni prodotti, non vengono valorizzati proprio perchè c'è chi si fa pagare meno. Direi che dopo aver visto "l'altra faccia della medaglia", come consumatrice farò più attenzione a questo dettaglio.

Conseguentemente ho apprezzato tanto il capitolo numero 4, ovvero "Sostenibilità personale". Spesso mi sono trovata a pensare che se dovessi creare una mia startup, o comunque lavorare con una mia idea geniale, faticherei il doppio di adesso. Ma Alessia mi ha fatto cambiare idea. Sia chiaro, non è scritto sul suo e-book, che chi lancia la propria impresa, ha più tempo libero di un lavoratore dipendente. Tuttavia, è chiaro per lei (e ora anche per la sottoscritta), che il nostro business non può prescindere da come ci immaginiamo la nostra giornata ideale. E' inutile ad esempio, crearci un'impresa che ci porta a viaggiare molto, se non ci piace stare a lungo lontano da casa. Sono concetti semplici, ma personalmente, ho ancora quel retaggio culturale, che il lavoro costa fatica. Questo è vero certo, ma perchè  l'impresa che vogliamo avviare, non dovrebbe assomigliarci?

In conclusione, consiglio "Come capire se la tua idea funziona e ne vale un'impresa", anche a chi come me è un lavoratrice dipendente. Anche a chi ha un'idea agli albori, perchè è giusto partire equipaggiati, se si vuole scalare una montagna ( come ricorda Alessia). E questo e-book è senz'altro un manuale da leggere, prima di iniziare un'avventura come l'avviamento del proprio business!

martedì 23 gennaio 2018

Saldi: consigli per gli acquisti


Ormai siamo giunti quasi alla fine di gennaio, e non sarò certo io a parlare dell'inesorabile velocità, con cui il tempo scorre. Ma sono piuttosto propensa a  nscrivere di qualcosa a me molto caro, da consumatrice, un pochino meno da commessa..ovvero i saldi.

Passati ormai i primi giorni, con le scontistiche meno consistenti, è questo il momento di approfittare, e arricchire i nostri miseri guardaroba (miserissimi, certo). So che avrete sicuramente letto altri articoli, su quali siano i migliori abiti da cercare e scegliere, per sentire di aver scovato l'occasione del secolo, e non essere solo fashion victims.
Tuttavia, mi auguro che quello che avete agognato di acquistare  per tutto l'inverno, sia già nel vostro armadio: non importa se l'avete comprato con un misero 20% di sconto, va bene anche così.

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Perciò, su cosa puntare ora che i saldi offrono occasioni  migliori? Sicuramente, non comprate troppo d'impulso. Anche una maglietta da 3 euro, se non utilizzata, rappresenta una spesa inutile. Ponderate i vostri acquisti, e a mio avviso, puntate ancora una volta sui materiali. So che per molti, creare un armadio minimal, è un'utopia e vi capisco anche, ma tra avere tre magliette grigie, una nera e una bianca, e averne 30 colorate, c'è anche una via di mezzo.
Credo comunque che comprare qualcosa di classico sia sempre una buona scelta: un bel maglione di lana, un cappotto dal taglio sartoriale, un abito non troppo pesante, se avete qualche cerimonia in primavera..Questi sono gli acquisti che vi daranno più soddisfazione. E se volete spendere poco ma concedervi comunque qualcosa in saldo, puntate sugli accessori: un cappello, una sciarpa, o un braccialetto, possono fare al caso vostro.

Infine, cosa comprare che possa andare bne anche in primavera? Certamente una camicia. Se ne trovano di bellissime quest'anno, e se parliamo di quelle per donna, trovo che le migliori siano in seta. Inoltre, vi invito a fare un giro anche al reparto per la cura della persona. Molti cofanetti per uomo e donna, sono ora fortemente scontati in quanto merce natalizia. Spesso le confezioni regalo sono già di per se convenienti, figuraimaoci ora, con i saldi!

martedì 16 gennaio 2018

Pensieri di una ritardataria


Ci sono persone che arrivano sempre in orario agli appuntamenti. O quelli che amano presentarsi sul luogo di lavoro, dieci minuti prima del previsto. Altri ancora sono talmente puntuali da far concorrenza al celeberrimo orologio svizzero.

E poi ci siamo noi, i ritardatari cronici. Possiamo essere fastidiosi, me ne rendo conto, ma ci dividiamo in due macrocategorie, ben distinte. Ci sono infatti quelli di noi che vivono in uno spazio temporale loro: non importa a che ora ci si debba presentare in un luogo. Sono in grado di arrivare con mezz'ora di ritardo, senza battere ciglio. Non un ombra di preoccupazione, traspare dai loro occhietti vispi: semplicemente non se ne sono resi conto. Questo può fare arrabbiare non poco gli amici, e infuriare i titolari che spesso sanzaionano i ritardatari, anche se  serve a poco.

credits: ©[ulleo] via Canva.com


Io fortunatamente non sono tra questi iper-ritardatari: mi unisco all'altra macrocategoria, ovvero quella di chi arriva sì tardi, ma di qualche minuto. Sono infatti passati i tempi in cui le amiche o il fidanzato (ora marito) dovevano aspettarmi a lungo. Ora incamero al massimo i famosi 5 minuti, che rendono la mia presenza meno odiosa. Tuttavia questo si ripercuote sul lavoro: arrivo trafelata, e mi sento colpevole come se avessi investito un gatto.
Le scuse non le provo nemmeno più, perchè so di essere in errore, anche se spesso mi bloccano veramente i lavori in corso. Ma non posso affibiare questa mia abitudine a poveri operai che stanno rifacendo il manto stradale....

Io infatti a volte, gestisco in maniera superficiale il mio tempo. Non è che non ne abbia, ma credo sempre di averne in più. Mi alzo presto? Benissimo, dopo il workout , perchè non preparare qualcosa per il pranzo? Non lavare i bagni, non pubblicare foto su instagram, non provare quel difficoltoso make up visto la sera prima su youtube? Tanto ho tempo.
Ed è lì che mi frego: c'è un piccolo lasco temporale in cui passo dall'essere in  orario, al catastrofico ritardo, spesso senza renderme conto.
La cosa peggiore, è che nella stragrande maggioranza dei casi, le persone ci reputano pigri, dormiglioni, nulla facenti. Non so per gli altri "colleghi" , ma per me, non c'è nulla di più lontano dal vero.

Il mio obbiettivo è quello di non finire più ad agitarmi quando non sono puntuale, ma non so come fare: qualcuno mi da un consiglio? Non nel come gestire l'ansia, ma sul come essere almeno in orario. Prima di sera eh, se no arrivo tardi.

venerdì 12 gennaio 2018

Travel tips. come scegliere la meta


Lo so, lo so: questo post doveva uscire ieri, ma vi do una grande notizia: oggi sono stata in questura per rifare il passaporto. E quale migliore scusa, per il mio ritardo, se non proprio questa? Ovviamente sto scherzando, ma sappiate che comunque ho aspettato un'ora prima che aprissero, per non perdere la priorità acquisita, come si suol dire. Al che, non ho fatto a tempo a pubblicare il post ad un'ora consona. Quindi..eccolo pronto di venerdì!

credits: ©[Coleur] via Canva.com


Torna oggi la rubrica per chi ama viaggiare, ed oggi vi parlo dei miei criteri per scegliere la meta. Semplici, ed efficaci!
  • It's about the money. E' inutile girarci a torno: purtroppo i soldi fanno la differenza, in questo caso. Sarebbe molto bello se essi non contassero affatto, ma la verità è che non si può fare qualsiasi viaggio, con qualsiasi budget. A meno che non ci siano suoer-offerte dei voli per un paese molto lontano, difficilmente se disponete di 200 euro,potrete passare una settimana alle Maldive. Quindi i miei viaggi li decido anche in base alla disponibilità monetaria del momento. Oppure  cerco di organizzarmi .
  • Sogni e desideri. Parigi vi affascina da quando eravate alle scuole medie. Avete invece,  sempre desiderato vedere la statua della libertà. Oppure sognate quella spiaggia incontaminata che avete visto su un catalogo, proprio in agenzia viaggi quando prenotavate per Rimini. Insomma, ci siamo capiti: a volte sono le mete che chiamano. Ad esempio, il Giappone era una fissa che vevamo mio marito ed io da anni. Indovinate dove siamo stati in viaggio di nozze?
oranzo capolavoro a Tokyo. Foto scattata da me, chiedere per usarla, grazie.

  • Compagni di avventura. A volte, mi è capitato di sentire una proposta di viaggio da parte di un'amica o del mio coniuge. Per una meta a loro cara, oppure solo per la voglia di visitare uno stato nuovo. E non mi sono pentita di aver dato retta a chi veniva in vacanza con me, per scegliere di visitare un determinato luogo..
  • Suggestioni letterarie e co.Ci sono libri che raccontano molto bene una zona del mondo, tanto da farcene innamorare. O un fotogarfo che ha immortalato luoghi che ci sembrano suggestivi, anche solo da un'immagine. Un film ambientato in un determinato luogo ce lo fa sognare. E' successo anche a me, di scegliere ad esempio Nazarè, in Portogallo, dopo aver visto una mostra di foto di Kubrick..
Voi come scegliete dove viaggiare? Vorrei leggere le vostre opinioni!

lunedì 8 gennaio 2018

Buoni propositi e auguri per il nuovo 2018


Gennaio è un mese di nuovi inizi e buoni propositi. Ma per me, è assieme a dicembre, quello in cui lavoro, lavoro, lavoro e indovinate..sì, lavoro. Perciò dal 27/12, fino alla prima domenica di saldi, vivo in una sorta di limbo, in cui le mie abitudini sono stravolte, le uscite si diradano (proprio nel periodo in cui tante persone sono a casa), i miei nervi ne risentono. Chi mi vuole bene, percepisce il fatto che questo periodo dell'anno è particolarmente delicato per me, che pur non lavorando in fonderia, risento di un minimo di stress, anche se apparentemente non si direbbe.

credits:www.canva.it


Così, torno a scrivere dopo la pausa per molti di voi vacanziera, mentre davvero sarebbe stato difficle per me: questo mese infatti la solita rubrica che trovate come primo post, slitta di qualche giorno ( travel tips infatti la leggerete giovedì).
Per quanto mi riguarda, questo è quindi un modo per porre una pezza, al fatto che non ho aggiornato il blog in queste settimane, e per parlare dei buoni propositi.

Sinceramente ho smesso di pormi traguardi irraggiungibili. Se a maggio avessi deciso di perdere tot. kg, probabilmente la meta mi sarebbe sembrata tanto improbabile, quanto irraggiungibile. Così ho iniziato a mangiare sano, ed il resto è venuto da se..ma questo è solo un esempio. Non voglio quindi scrivere in questo blog, quali fantastiche prove mi auto-riservo per il nuovo anno. Ma farmi gli auguri da sola piuttosto.

Mi auguro di essere capita ed ascoltata e non parlo solo della vita personale, del mio rapporto con mio marito, la mia famiglia e le amicizie. Ma dalle istituzioni per esempio, anche se questo credo già che non succederà.
Mi auguro di trovare il tempo percoltivare le mie passioni, ma anche di non sprecarlo perchè è un bene prezioso.
Mi auguro di lamentarmi il meno possibile, e non perchè io sia una persona estremamante forte, ma perchè meno male vanno le cose, meno una persona dovrebbe lagnarsi. Mi auguro di viaggiare e di vedere posti nuovi.
Infine, spero di perseverare con le buone abitudini acquistate nel 2017, come fare sport e mangiare sano. Questo potrebbe sembrare una sciocchezza, ma per me è importante continuare ciò che ho iniziato.

E sono i medesimi auguri che faccio anche a voi, che ogni tanto passate di quà, a leggere quello che scrivo.