martedì 26 luglio 2016

Questione di body shaming


Sono passati mesi dal mio ultimo post, tanto che sto pensando seriamente di togliere dalle info la frase in cui scrivo che il blog verrà aggiornato settimanalmente. Insomma, almeno per le prossime di settimane questo non avverrà, poi vediamo: non sono nella posizione di promettere nulla.
Cosa è successo in questo periodo? Beh per prima cosa mi sono sposata, sono stata in Giappone in viaggio di nozze, e poi in Puglia per le meritate ferie (sì, sono sempre in giro). Il matrimonio è stato il più bel giorno della mia vita: non potevo volere di più e ne avrò sempre un ricordo splendido. La luna di miele è stata divertente e avventurosa, e ho scoperto un paese bellissimo.

Oggi però volevo parlare di altro, perchè intanto il mondo ha continuato a girare, senza aspettare che fossi io a raccontarlo. Sappiamo che sono tempi difficili e quasi ho paura ad ascoltare il notiziario alla radio, tanto che le news di attentati sono ormai all'ordine del giorno. Sono cose a cui non mi abituerò mai, e temo fortemente quel giorno in cui la gente, non viaggerà più così spesso, per paura di rimetterci le penne. Tuttavia, in questo post parlerò d'altro: c'è una cosa che mi ha spinto a scrivere, e non sarà forse di vitale importanza, ma per me è importante.

Circa una settimana fa, IOdonna.it , ovvero la versione digitale dell'inserto del corriere della sera, dedicato a noi femmine, ha pubblicato questa foto, con relativa mortificante didascalia

credits: www.giornalettismo.com


E' evidente che sia una trollata pazzesca: se una diciottenne con le gambe lunghe come Chloe Moretz, non può permettersi i pantaloni corti, chi altro potrebbe farlo? Come detto dalla Spora è uno stratagemma acchiappa click, e quel che è certo è che tutte adesso stiamo qui a parlare di IOdonna.it. La situazione ha talmente agitato le acque, che è stato creato anche un'hashtag dalla blogger curvy per eccellenza, Iris Tunin, #iodonnaconglishorts . Si è parlato di bodyshaming, che sarebbe quell'atteggiamento per cui noi femmine (ma anche i maschietti eh), deridiamo in maniera cattiva il fisico delle altre donne, un po per invidia magari, e molto spesso per cattiveria. Un esempio?

credits: www,popsugar.com

Questa modella, Dani Maters ha un fisico della Madonna, e si stava allenando in palestra. Con un'immagine su snapchat ha però preso in giro un'altra cliente del centro fitness, giustificandosi dicendo che pensava di inviare l'immagine solo ad un'amica. Cavolata immane, quella era una presa per i fondelli  che le è costata cara: è stata licenziata dal programma radio che conduceva, bannata da qualsiasi palestra di Los Angeles ed ora potrebbe avere guai giudiziari, per aver pubblicato una foto di nudità, senza chiedere consenso alla donna ritratta. Tutto questo è estremamente triste: non tutte siamo nate con un metabolismo da angelo di Victoria's secrets, e se quella signora si stava allenando, probabilmente stava lottando con il suo sovrappeso. Come si fa a non capirlo?

Il body shaming è purtroppo una pratica molto diffusa. Posso dire di averlo usato anche io, ma di rimando: ovvero quando è stato fatto a me. Non sono mai stata magra, e tutt'ora devo stare molto attenta, perchè non posso permettermi di mangiare in eccesso: il mio fisico ne paga subito le conseguenze. Ed è difficile allenarsi, stare attente all'alimentazione, individuare il modo di vestire che ci valorizza, per poi essere sminuite, spesso appunto da un'altra donna. Perchè per quanto possano essere meschini anche gli uomini, spesso noi ragazze, ci facciamo la guerra a vicenda. I maschi hanno gusti assai vari: possono adorare le donne un po in carne, come preferire quelle magre, non esiste cioè un solo tipo di bellezza. Non solo un canone estetico. Certo, viviamo nell'era in cui le forme prorompenti di Kim Kardashian vengono apprezzate, ma non basta.

Il discorso vale anche per tutte quelle donne magre di costituzione: pensiamo ad esempio alla blogger Chiara Ferragni, che è molto dimagrita. Anche io ho scritto di lei in passato perchè la trovavo troppo pelle e ossi. Perciò sono colpevole, almeno in quel caso di body shaming. E lo siete anche voi, quando dite ad una collega che con un paio di kg in meno starebbe meglio, che quel taglio di capelli le sta da schifo, che da quando ha avuto un bambino non ha più le forme adolescenziali che la contraddistinguevano.

Triste a dirlo, ma le peggiori nemiche di noi donne, siamo noi stesse. Potremmo invece fare altro.

Possiamo valorizzarci. Possiamo volerci bene, Possiamo non dare giudizi se non ci vengono richiesti. Fa caldo, e per noi non magre è una stagione abbastanza strana, l'estate. Tuttavia, come dice Marta Corato, "non diventerò meno cicciona se adotterò la tecnica manica lunga e i jeans", in questo bel post . Anche perchè nel mio caso, correrei il rischio di liquefarmi.


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