sabato 27 febbraio 2016

Non ditelo alla sposa


In questi mesi di preparativi e decisioni, sono stata attenta a non diventare una bridezilla. E credo bene o male, di esserci riuscita. Tuttavia, posso assicurarvi che, per quanto il vostro partner sia tranquillo e per quanto la famiglia e gli amici siano d'aiuto, in ogni piccola fase della preparazione del matrimonio, qualcosa cambia.

Non sono mai stata incline agli sbalzi di umore, o all'essere triste senza saper perchè. I miei sentimenti sono sempre stati piuttosto "razionali". Nella maggior parte dei casi...Ma quando si sta preparando un matrimonio, le cose mutano. Non perchè ci siano chissà quali incombenze terrificanti da affrontare, sia chiaro: alla fine oltre al valore della cerimonia in se, è necessario ricordare che si terrà una festa. Che senso ha rovinarsi (o farsi rovinare) questi momenti che non torneranno più?

credits: www.gransassorugby.com


Tuttavia capita che senza pensarci si dica qualcosa alla sposa, che la farà imbestialire. O ancora peggio, preoccupare. Volete sapere cosa ne penso? Meglio evitare situazioni analoghe:


  • Dire alla sposa che deve dimagrire/mettere su qualche kg: sbiancamento dei denti, capelli da curare, pelle che dev'essere di pesca. Una futura sposina ha già diverse cose a cui pensare, per quanto riguarda il proprio fisico. Se anche le si dice di cambiare taglia, la mettete in agitazione (-"sarò grassa?"- oppure -"mi si vedranno troppo le ossa"-?). A me è successo che un venditore di abiti da sposa, mi dicesse di eliminare qualche kg. Ovviamente ho comperato il vestito  altrove, senza problemi per la mia tg. 46.
  • Commentare troppo le scelte: la meta del viaggio di nozze è troppo caotica, la durata della cerimonia snervante e via dicendo. Se la sposa vi chiede un parere, accontentatela: probabilmente si fida di voi. Altrimenti, aspettate di vedere come se la sarà cavata!
  • -"Pioverà": io sostengo che se anche dovesse capitare, non sarà una tragedia. Al tempo e ai matti, non si comanda (e nel mio caso lo trovo un detto azzeccato al 100%). Ma ho visto miti agnelli, trasformarsi in lupi assetati di sangue, se si sfiorava l'argomento. Pensate piuttosto a vestirvi in maniera adeguata, per la burrasca che poi non ci sarà!
  • -"Ci vediamo la prossima volta che ti sposi"-: l'apoteosi della cafoneria. E' successo non a me direttamente, ma ad una mia collega. Inevitabile l'insulto automatico, da parte di chi si sposa perchè ama il suo fidanzato.
  • Dire che non è abbastanza: anche in questo caso, un buon tacere non fu mai scritto. Ogni coppia ha una determinata disponibilità economica, oppure un gusto personale che gli permette di scegliere quanto sfarzoso o meno sarà il proprio matrimonio. Ricordate che a queste cerimonie, si va perchè si apprezza l'invito, e si vuole bene agli sposi, non per giudicare e basta.
Rileggendo il post, mi rendo conto di sembrare anche io una bridezilla. Vi assicuro che sono invece piuttosto in pace con il mondo, tanto che mi chiedo perchè esista ancora quella vecchia convinzione. Sto parlando dei preparativi che iniziano almeno un anno prima. Credetemi, non è così! A voi è capitato di fare qualche gaffe, durante i preparativi per un matrimonio a cui siete stati invitati? Coraggio, fatemi sapere! :) 

mercoledì 24 febbraio 2016

Catene di S. Antonio e foto di minori sul web


Sarà l'età, sarà che alcune amiche sono diventate mamme, sarà il proliferare di pancioni sulla mia timeline di facebook...ma ultimamente ho iniziato a leggere dei blog scritti da  mummy blog. Per il momento mi limito a citarvi i miei preferiti: Ma che Davvero? (famosissimo e ormai decisamente più lifestyle), Yummy Mom Mamma for dummies e Nascecrescerompe ma ce ne sono veramente tanti. Al momento li leggo per puro interesse, anche perchè in questi blog non si parla solo di bambini e svezzamento, cosa che al momento non mi riguarda, ma spesso ci sono post che descrivono vari aspetti della vita quotidiana, consigli utili ecc..Insomma, mi piacciono anche se non sono una mamma.

Quello che però ho capito, è che quando si mette al mondo un figlio, la gioia è talmente grande che lo si vorrebbe gridare al mondo: sensazione questa che conosco benissimo. Sono riuscita a non scrivere nulla in momenti in cui il cuore mi esplodeva di felicità, come quando abbiamo deciso la data del matrimonio (che avverrà a breve!!!), e non scrivo più quando sono in vacanza e dove (ma vi posso assicurare che ne parlo tanto quando torno). Tuttavia, quando penso ad un futuro, con me mamma, sono irremovibile sul fatto che non vorrò pubblicare foto dei figli on-line. Il mio fidanzato è ovviamente d'accordo, anche perchè è decisamente riservato.

Su facebook invece, molte ragazze postano le immagini dei loro bambini: al parco, in gita, sul seggiolone, persino in bagno. Sono foto spesso adorabili: mi piacciono e a volte arriva un like anche da parte mia, ma mi auguro che abbiano la consapevolezza di quello che fanno. Sia chiaro, ognuno può decidere di postare un ritratto del suo bambino: non sono qui  per denigrare nessuno, ma come spiegato su quest'articolo del Corriere, i rischi per il minore sono molteplici.
Da qualche giorno comunque su facebook, è apparsa l'ennesima catena di S. Antonio, che prevedeva di postare tre foto per rappresentare la felicità di essere mamma. Il fenomeno è diventato tanto virale che persino la polizia postale italiana ha scritto qualcosa a riguardo, sulla propria pagina. Ovviamente il consiglio è quello di non inserire le tre foto con il bambino, tuttavia molti utenti hanno addirittura denigrato questo avviso, definendolo troppo allarmistico.

credits: www.hotelgiglio.it

Come spiegato nel post di Futuro Semplice, oltre ai gravi pericoli che si corrono a pubblicare immagini di minori sul web, c'è anche un aspetto personale di cui tener conto. Il vostro bambino sarebbe felice che la sua identità virtuale fosse scelta da voi? La sua privacy non è più importante di una sfida tra mamme? Probabilmente un giorno sarà proprio lui a voler creare un account su un social network e sceglierà da solo la foto da pubblicare ( in cui probabilmente non avrà più bisogno del pannolino!). Per l momento secondo me, sono altre le catene di S. Antonio a cui partecipare: ce n'era una carina che prevedeva la pubblicazione delle nostre foto da infanti. Siamo tutti adulti qui? Ebbene abbiamo la possibilità di scegliere quale immagine carina far vedere al mondo. I nostri genitori all'epoca, l'avevano fatta vedere solo ai parenti in visita di domenica.

Diamo anche noi questo privilegio ai bambini, e se abbiamo voglia di farli conoscere al mondo, possiamo sempre scattare una foto che non li renda riconoscibili a tutti, malintenzionati compresi.

domenica 21 febbraio 2016

Missione impossibile: i capelli perfetti


L'inverno è una stagione che molti odiano, ma a dirla tutta, io non sono tra quelli che aspettano con ansia l'estate. Il caldo mi sfinisce, il sole mi brucia la pelle ( se non metto la crema solare), i capelli sembrano lana.

Lana che però sta al suo posto, ondulati e folti come dovrebbero essere, tutto l'anno. Invece d'inverno, stagione che comunque ha i suoi lati positivi, i miei capelli rasentano il disastro. Non importa se uso la piastra, sono spesso crespi e ingestibili, anche se devo dire, da qualche anno a questa parte, li curo molto più di un  tempo.

Questo disagio dura da quando ero un'infante: avendo i capelli mossi, urlavo quando mi pettinavano, e non sapevo come tenere composta la mia folta chioma. Il cerchietto era il mio amico/nemico, e invidiavo chi aveva i capelli dritti, magari anche naturalmente biondi. Se al momento la mia tinta scura mi piace, non posso certo affermare che la situazione sia cambiata per altri versi: il crespo è sempre lì che mi attende, e anche se il sole splende e l'aria si sta facendo più mite, la stagione peggiore per i miei capelli non è ancora finita.

Così eccomi a seguire i tutorial su youtube, a provare i più disparati prodotti, tutto per non avere una chioma che spaventa il prossimo. Tagliare tutto? In giovinezza ha provato anche questo ma è irrimediabilmente una rottura. I capelli corti devono essere maneggiati dalle sapienti mani del parrucchiere molto spesso, ed io sono pigra. E poi diciamo che la femminilità nel mio caso, sta anche in una chioma fluente.

credits:www.sheblogs.xyz


Il "mondo" comunque non mi aiuta...In questo momento alcuni brand usano testimonial con le parrucche in testa, per pubblicizzare shampoo e affini: che pratica scorretta! Quasi come i mascara abbinati alle ciglia finte. Falsi come una modella tg.38 con in mano un hamburger.

Ma non mi arrendo: sto facendo crescere i capelli e li voglio lunghi. Non desisto da questa scelta perchè mi servono per l'acconciatura del grande giorno (eh sì). e ringrazio per l' incoraggiamento da parte di fidanzato, parenti e amici. Vi prego, continuate a sostenermi. E io in cambio, vi scriverò un post sui prodotti che realmente funzionano, sulla mia testa!

mercoledì 17 febbraio 2016

Riflessioni sulla forma


L'altro giorno ho letto un estratto del libro sulla vita di Cindy Crawford, una delle supermodelle famosissima negli anni '90. Il volume  si trova in vendita su Amazon, e si intitola semplicemente "Becoming". Non è certo regalato, visto che bisognerebbe sborsare 55 euro per averlo, Di sicuro non è solo un insieme di belle foto patinate, se rispecchia le aspettative che l'articolo apparso sul n.6 di "Vanity fair", promette.

Si parla molto del corpo, di come esso cambi negli anni e Cindy Crawford non nasconde certo la nostalgia per il suo. O meglio per quello di quando aveva vent'anni.

credits:www.cnn.com

Tuttavia è un altro pensiero che mi ha fatto riflettere: anche per i canoni estetici dei favolosi 90s, Cindy era più formosa delle altre, in carne diciamo. Nulla di che disperare anzi, su quel fisico ha costruito la sua fortuna. Ma con il passare del tempo, le modelle sono diventate sempre più magre, e ammette che ora non entrerebbe più nella taglia richiesta, oggigiorno. Ma afferma anche:

"Il rapporto tra moda e forme è un pendolo-prima Marilyn, poi Twiggy, poi noi supermodelle, poi l'heroin chic-e i consumatori devono rendersi conto che il potere è nelle loro mani, o meglio, nei loro portafogli. Se non amano quello che vedono, possono smettere di comprare, questo o quel giornale. Perchè la moda è un business, e le cose cambiano solo quando ne va delle vendite"

Questo vale principalmente per i brand che scegliamo, secondo me. In effetti, non mi ero mai soffermata a pensarlo. Una volta ho boicottato qualcuno perchè non riuscivo a trovare la mia taglia: ma era semplicemente un banco di cinesi al mercato settimanale. Insomma, molto prima di lavorare in un negozio che vende grandi firme (come sono 90s pure io!). In effetti come consumatrice, ho il potere di non scegliere dei brand non adatti a ciò che sono: ovvero una ragazza non proprio magra.

Viviamo ormai in un mondo che ci permette di spaziare dalla moda curvy, a stili che ci si addicono di più. So che non starò mai bene con determinati vestiti e che non sarò mai una taglia 42.  Potrei passare il mio tempo a struggermi su questo, ma ho preferito da tempo accettare la mia figura per quella che è, cercare magari di migliorarmi con lo sport e non eccedere con il cibo. Ma è anche vero che il potere è nelle mani di noi, che compriamo e che scegliamo chi seguire sui social, che giornale leggere, che brand vestire. Quindi, niente lacrime o musi lunghi, ma tanta consapevolezza...

Grazie Cindy, per avermelo ricordato!

venerdì 12 febbraio 2016

Sopravvivere a San Valentino in coppia


Sopravvivere a San Valentino per una coppia è possibile. Non pensate infatti che solo chi è single senta la "pressione" di una ricorrenza come quella della festa degli innamorati. Certo, ci sono cose ben peggiori, sia chiaro, ma sui social network vi è un gran fermento già da un paio di settimane per il 14 febbraio. Abbondano gli how to, i tutorial per il trucco, gli articoli sul regalo perfetto. Per non parlare della serata, che deve essere memorabile. Nessuno obbliga gli altri a festeggiare, ma è una ricorrenza romantica, quindi è  un peccato saltarla a piè pari.

Come avete ormai capito, sono fidanzata, quindi questo è il post sulla mia situazione attuale. Per quanto mi riguarda, i festeggiamenti sono sempre stati pacati, con la mia dolce metà, ma so che lui apprezza. Il primo San Valentino assieme, l'ho invitato a casa mia per una cenetta romantica: ho preparato una semplicissima torta salata con i funghi, perchè a lui piacciono. Lo stampo era a forma di cuore. Semplice, ma  buonissima. Perchè vi racconto questo? Beh, sinceramente per il motivo di cui sopra: semplicità is the key. Ecco quindi tre piccoli consigli per la vostra serata assieme.


  • Scegliete con anticipo il ristorante: se non ve la sentite di cimentarvi ai fornelli, andate pure a cena fuori. Vi consiglio di pensarci almeno sette giorni prima, per non trovare il tutto esaurito nel vostro ristorante di fiducia. Ritengo infatti che per non avere un brutto ricordo, è meglio per questa sera andare sul sicuro. Preparatevi ad aspettare più del solito, poichè ci saranno molte persone.

se abitate a Parigi, probabilmente siete più avvantaggiati! Credits: www.myluxury.it



  • Scegliete un regalo poco scontato: cioccolatini alla vostra ragazza a dieta, set da barba per il vostro fidanzato che possiede un rasoio elettrico...Spesso si finisce per andare sullo scontato e acquistare qualcosa di inutile o inappropriato. Se i fiori sono comunque sempre graditi per una donna, per un ragazzo sceglierei magari il manga che cercava da qualche tempo. Insomma siate originali, ma anche in linea con i gusti della persona con cui state. Se siete a corto di idee e di denari (capita), vi consiglio la scatola dei ricordi. Prendete un piccolo contenitore di cartone e metteteci dentro i ricordi che avete assieme, come il biglietto del primo film visto assieme, una polaroid scattata tanti anni fa, la cartina della città dove siete stati in vacanza quest'estate. Se non avete conservato nulla, cercate sul web e stampate (dai che siete capaci!)

  • Viaggiate: se avete la possibilità, concedetevi qualche giorno di vacanza. Una gita fuori porta sarebbe comunque sufficente. Le città addobbate con i cuori, le iniziative culturali...insomma un bel modo per stare insieme non credete?

Buon San Valentino quindi! Comunque ricordate che una frase ad effetto, fa sempre colpo:

credits: www.thesmashable.com


giovedì 11 febbraio 2016

Sopravvivere a San Valentino da single


Ogni anno è la stessa storia: S Valentino arriva e il mondo intero desidera ricordarcelo. Io stessa, da single, ho passato anni a odiare questa festa, e non perchè fossi invidiosa di chi fosse innamorato/in una relazione. Quello che mi infastidiva erano forse sì, le coppie "Pucci-pucci", quelle troppo appiccicose, ma a dire il vero è il consumismo legato alla festa. Cioccolatini, fiori, pupazzetti, ristoranti con il tutto esaurito: come sempre la commercializzazione di una ricorrenza mi manda  in bestia.
Per un paio d'anni di fila, ho pubblicato su facebook canzoni totalmente anti-innamoramento, proprio in questo giorno, suscitando reazioni ilari e pacche sulle spalle da chi ne capiva l'ironia.

Così, anche se da quattro anni sono dall'altra parte della barricata, cari/e i mie/le mie single, comprendo benissimo: lo scazzo e pure la tristezza. Ed è per questo, che ho pensato a voi, con i miei consigli forse non richiesti, ma comunque (credo) utili.

Come passare la serata più looove dell'anno, quando non si è fidanzati?


  • Film/serie in accoppiata con birra o tisana (fate voi, va bene qualsiasi bevanda alcolica o meno).
sono ammessi anche dei salutari snack.  Credits: www.biblioteche.comune.fi.it

Se non avete la pay-tv, potete sempre organizzarvi con un bel film, evitando i cinema (troppe coppie che amoreggiano, mi sa). Se però ci andate, non so se sia un bene vedere commedie come "Single ma non troppo". non perchè non sia divertente, a suo modo, ma perchè vi ricorderebbe la vostra vita sentimentale per quello che è o non è. Io andrei più sul neutro, evitando magari film strappalacrime, anche. Insomma: scegliete un film o una serie tv che vi possa far passare un paio d'ore senza pensieri. Un consiglio? Come film direi una commedia, non troppo romantica ad esempio l'ormai famosissimo "Quo vado?"- con Checco Zalone. Per quanto riguarda le serie tv, mi viene in mente qualcosa di appassionante tipo "Sherlock"

  • Preparatevi una cena degna di tale nome: rimpilzarvi di schifezze può servire a poco. Il confort food secondo me è un altro, ovvero una cena cucinata con un minimo di amore. Se non siete cuochi provetti consultate qualche blog di cucina e copiate una ricetta da internet. Concedetevi il dessert se vi va, mi raccomando.
  • Per quanto riguarda la mia esperienza, è meglio rimanere da soli, a meno che non abbiate amici/amiche  single a cui non interessa nulla della propria condizione, se no essere tristi/scazzati insieme è deleterio. Se vi va di uscire ben venga, ma preparatevi a vedere molte coppie che festeggiano, quindi non fatene una tragedia, mi raccomando. Per coloro che sono nella "friendzone", direi di non sentire la persona che vi interessa, a meno che non abbiate deciso di chiarire la situazione.
Io sono sopravvissuta in questo modo durante i miei anni da single. Lo so che è un frase retorica, ma anche per le coppie spesso l'aspettativa per il 14 febbraio è grandissima, quindi domani dirò la mia anche su quello. Vediamo che ne pensate!

sabato 6 febbraio 2016

L'Italia non è pronta per il ddl Cirinnà?


In questi giorni si sta parlando con toni sempre più accesi della legge Cirinnà, che prevede tra l'altro, la possibilità per le coppie omosessuali, di essere formalmente riconosciute. Un'unione civile che tutt'oggi manca in Italia, con tutti gli inconvenienti annessi e connessi.

Possiamo essere d'accordo oppure no, sul fatto che le coppie omo, possano essere definite famiglia: per il momento nel testo in discussione al Senato, si parla di stepchild, ovvero dell'adozione di un bambino che sia figlio biologico di solo uno dei coniugi. In pratica se un gay ha avuto da una precedente esperienza etero, un pargolo, se ora si trova in una coppia omosessuale, può far adottare al compagno o compagna, il suddetto bambino.
Possiamo pensarla come vogliamo sull'omosessualità: è una preferenza che si ha dalla nascita, oppure no? Ma per favore, non diciamo mai che non sono normali. Cos'è la normalità quando si parla di sesso? Chi detiene questa verità assoluta, che possa definire strano o anormale, ciò che non ci piace fare?

Ad ogni modo, mi spiace, in Italia non siamo pronti. Non importa se manifestiamo in piazza, non importa quello che pensiamo, non importa se diciamo di accettare un cambiamento culturale storico, per il nostro paese.

Perchè finchè ci sono persone come Lidia Maschio, addetta stampa della pro loco di Sovramonte, paese del Bellunese, non so se possiamo definirci pronti.

credits: www.secolo-trentino.com

La foto a destra, quella con i maschietti che si baciano, è stata commentata con un "froci". Intervistata sul programma radio "Stanza selvaggia", ha detto che l'è scappato quel dispregiativo, perchè c'è troppo esibizionismo in materia.

Lo ammetto: vedere due persone dello stesso sesso baciarsi, può essere strano, anzi a volte scioccante per noi etero, la prima volta che ci capita. Ma non vedo perchè ormai, non dovremmo esserci abituati a una foto così, a delle effusioni caste, a due persone dello stesso sesso che si dicono "amore". Personalmente se vedo una coppia che si lancia in palpeggiamenti e che è troppo esibizionista, mi da fastidio a prescindere, che sia etero o omo.
La parola "froci" non dovrebbe balenarci neanche per l'anticamera del cervello. ma in Italia, non è così raro. Mi piacerebbe che la società cambiasse anche su altri atteggiamenti: perchè il gay nelle fiction è sempre "buono" ad esempio? Per fare simpatia? Una persona deve esserci simpatica per quello che è, non perchè ci fa tenerezza o perchè lo riteniamo "sfortunato" per le sue scelte sessuali.

Finchè additeremo un'uomo dalle movenze femminili, come diverso, finchè pretenderemo l'outing di un personaggio pubblico, non possiamo definirci pronti. La legge potrebbe anche entrare in vigore, ma la società italiana è ben lontana dal rendersi conto che, questo ddl non è poi così rivoluzionario. Almeno non per le nostre menti.